Delusi dalla riforma del lavoro
La riforma del lavoro non convince perché lascia ancora irrisolti i nodi relativi a sviluppo e crescita delle imprese del commercio, turismo e servizi.
Nonostante i miglioramenti apportati anche grazie all’intervento di Confcommercio, la sensazione che emerge è di un’ennesima occasione sfumata di dare una svolta al mercato del lavoro che si trova, invece
a dover fare i conti con costi aggiuntivi, maggiori adempimenti burocratici e meno chiarezza.
Se l’obiettivo della riforma era quello di creare un mercato dinamico favorendo l’occupazione, purtroppo l’effetto è ancora ben lontano dal verificarsi.
Per favorire il lavoro occorre porre in essere politiche di crescita incentivando il fare impresa, diminuendo la pressione fiscale e semplificando le procedure, in poche parole “sburocratizzando” il rapporto tra impresa e stato.
La rigidità in ingresso creerà ancora maggiori difficoltà, soprattutto per i giovani, ad acquisire un’adeguata esperienza all’interno del mondo produttivo.
Per fortuna resta pur sempre l’istituto dell’apprendistato, che rinnovato nelle sue dinamiche rimane una grande opportunità per imprese e lavoratori.