La crisi sta avvantaggiando il mercato illegale
860 Una recente indagine Confcommercio-Format su “Illegalità, contraffazione e abusivismo” rivela che nel nostro Paese, nel corso del 2014, il 27% dei consumatori ha acquistato almeno una volta prodotti illegali segnando un +1.4%

rispetto all’anno precedente.
 Tra i prodotti contraffatti più acquistati:
 
Variazione % rispetto al 2013
Abbigliamento (46,6%)
+  5%
Prodotti alimentari (38%)
+ 10%
Orologi, gioielli, occhiali (33%)
+ 4%
Scarpe e calzature (23,3%)
+ 2%
Farmaci e prodotti parafarmaceutici (21,2%)
+ 6%
Musica, video e videogiochi (12.9%)
+ 6%
 
Per oltre il 70% dei consumatori la ragione dell’acquisto è di natura economica: “si pensa di fare un buon affare risparmiando” o “non si hanno i soldi per comprare prodotti legali”. I consumatori non sono informati: di essi solo il 56% circa è consapevole del rischio di poter incorrere in sanzioni amministrative.
Ma è sul versante delle imprese che si scontano i danni maggiori: per l’80% degli imprenditori la crisi sta avvantaggiando il mercato illegale e ben 2 su 3 ritengono la propria impresa danneggiata dal dilagare dei fenomeni d'illegalità.

Oltre alla promozione del tessuto economico locale, tra gli obiettivi che la legge attribuisce alle Camere di commercio vi è anche la repressione della concorrenza sleale e la vigilanza sulla sicurezza del consumatore. Due facce della stessa medaglia dal momento che, necessariamente, quest’ultima funzione si traduce in un fattivo contrasto della concorrenza sleale fra imprese.
Fra gli strumenti messi in campo a garanzia della trasparenza vi è in primo luogo la disciplina dell’etichettatura ovvero il rispetto della veridicità delle informazioni sul prodotto (luogo di produzione, conformità alle norme tecniche etc.) acquistato; ma anche il registro informatico dei protesti e l’archivio di registrazione dei marchi e brevetti nazionali e internazionali.
Ma è nel contrasto diretto di situazioni illegali di pirateria, contraffazione o palese difformità di prodotto rispetto alle norme UE che l’Ente veneziano svolge un ruolo particolarmente impegnativo poiché gli Ispettori camerali, in quanto organi di Polizia Amministrativa, operano controlli sistematici sulla sicurezza e conformità di determinate tipologie di prodotti e laddove vengano riscontrate situazioni di rischio per la sicurezza consumatore ne dispongono il sequestro in via cautelare. L’eventuale restituzione può avvenire solo nel caso in cui sia possibile regolarizzare le non conformità riscontrate. Sarà poi il Ministero dello Sviluppo Economico ad ordinare, al responsabile dell’immissione sul mercato, con effetti su tutto il territorio nazionale, la conformazione, il ritiro o il richiamo di tali prodotti.
Poiché il rispetto della legalità rappresenta un tema trasversale a numerose Istituzioni pubbliche e non, nell’ottica di mettere a sistema tutte le azioni di contrasto ai fenomeni di dilagante illegalità, la Regione Veneto ha promosso la stipula di un comune accordo. Un piano d’azione largamente condiviso dagli attori locali: ben 77 i soggetti firmatari che giovedì 27 novembre, in occasione della campagna promossa dalla Confcommercio “Legalità mi piace” hanno siglato il Protocollo d’intesa regionale “Per la lotta alla contraffazione e alla pericolosità dei prodotti a tutela della concorrenza leale e della sicurezza e salute dei consumatori”.
Per quanto riguarda gli accertamenti effettuati nel 2014:

Nel solo II quadrimestre 2014, è stata richiesta l’esaminazione di 362 campioni per la diretta applicazione del Codice del Consumo.
Di altri 168 campioni è stato richiesto ulteriore accertamento presso laboratori specializzati. I sequestri amministrativi hanno riguardato invece ben 32.921 pezzi privi di conformità. Per la maggior parte si trattava di prodotti generici e bigiotteria, poi tessili e giocattoli.
Meno noto ma non per questo meno presidiato è il settore della metrologia. In questo campo i funzionari camerali operano in qualità di organi di Polizia Giudiziaria su apparecchi di misurazione e peso (distributori di carburanti, bilance e strumenti di capacità, convertitori di volume di gas, tachigrafi etc.). Il periodo di riferimento ha interessato 1009 strumenti con verifiche periodiche e controlli a campione.