Perché esistono le barche in ferro e perché non sia vero che distruggono rii e ponti
2233 La maggior parte delle barche di ferro in circolazione sono strette ma non c’è dubbio che quando in un rio si vede una di quelle grandi faccia impressione e si pensi al peggio. Ma il responsabile trasporti di Concommercio Ascom

Francesco Tagliapietra spiega perché si utilizzino tali mezzi e perché non sia vero che distruggono rii e ponti.

“Le barche in ferro sono state pensate perché più sicure e stabili per il trasporto legato alla manutenzione che prevede carichi di merce molto pesante. Mezzi che nel 98% dei casi sono dotate di braccio meccanico, a seguito della normativa sulla sicurezza e sul lavoro, per permettere il carico e lo scarico di merce imballata in pallet o in roll , il cui peso comporterebbe sia uno sforzo eccessivo per il trasportatore sia potrebbe non essere sicuro se la gru fosse tenuto solo da viti e bulloni in barche di altro materiale. Una volta si trattava dei “rovinacci” ora parliamo di piastrelle, mattoni, sacchi di sabbia e così via. Quindi anche lo scarico tramite gru di tale materiali può essere effettuato solo con imbarcazioni che diano sicurezza e stabilità. La maggior parte dei trasportatori sa bene come muoversi nei canali per non recare nessun tipo di danno, e l'eccezione non deve colpire tutti.”

Ma non solo, sono resistenti al moto ondoso che può diventare davvero pericoloso, come ci spiega Gabriele Fontolan, titolar della ditta Transport Lines snc: “ Le barche in ferro grandi sono utilizzate per lo più per la manutenzione che si svolge lungo le rive esterne della città ed il canale della Giudecca dove le onde alle volte sono così impattanti che una barca in legno o vetroresina rischierebbe di spaccarsi. Alle volte capita che sia necessario, per il tipo di lavoro eccezionale, accedere nei rii, ma solo dietro deroga del Comune. E non è vero che la barca in ferro rovina ponti e rive, perché anche le barche in legno sono dotate di cappelletti in acciaio sui bordi, pertanto batterebbero in ugual modo”.

Tagliapietra ricorda inoltre che le barche da trasporto in conto proprio e conto terzi possono, se necessario, circolare anche di pomeriggio e – riferendosi alle polemiche e segnalazioni fatte dai gondolieri sui passaggi delle barche in ferro – rilancia:

“Perché le gondole non si fermano la mattina per consentire il trasporto delle merci e non circolano tranquillamente solo il pomeriggio? E perché occupano delle rive di carico e scarico addirittura legate a notte, vedi per esempio la riva di San Beneto? Anche i trasportatori devono essere lasciati liberi di consegnare l’approvvigionamento alla città, che è un bene collettivo”.